venerdì 2 gennaio 2009

I coltivatori e il contratto di colonia

Dovendo parlare di tutti coloro che lavorano la terra in questa regione, dobbiamo anzitutto fare una distinzione fra due categorie. La prima comprende i “contadini” o coloni ed è la più numerosa. La seconda è quella dei “braccianti”. Nella prima rientrano tutti coloro che vivono in campagna e sfruttano un podere; nella seconda coloro che abitano nei villaggi e vivono del loro lavoro senza essere fissi al servizio dei contadini. Tra queste due classi si trovano i “mezzaioli” che partecipano dell’una e dell’altra condizione Il podere rappresenta il tipo della cultura mista. Vi si coltivano principalmente il grano, il mais, la luppinella, il gelso, la vigna ecc. (Paysan Métayer … op. cit.)

Il sistema di impresa agricola a mezzadria si pratica in una notevole quantità di aziende. L’entità numerica delle famiglie coloniche si adegua naturalmente alla qualità di mano d’opera che l’azienda esige. Il nucleo famigliare forma una comunità di consanguinei cioè genitori e figli maschi, ognuno con la sua famiglia, più naturalmente le figlie non sposate, retta dal padre, che è chiamato “azdor” cioè reggitore. (La casa rurale …op. cit.)

Diritti del contadino – Godimento gratuito dell’abitazione, delle sue dipendenze, dell’orto, del bosco, se esiste, nei limiti del fabbisogno familiare; egli ha la facoltà di allevare polli; infine ha diritto a metà dei raccolti e della metà degli utili derivanti dal bestiame che è fornito dal proprietario.
Obblighi – Il contadino deve coltivare il podere del tutto a sue spese, fare i raccolti, trasportarne la metà al granaio del padrone, provvedere alla manutenzione delle costruzioni, rimpiazzare con l’accrescimento naturale i vuoti che si creino nel bestiame. Inoltre egli deve custodire i boschi, regalare al proprietario alcune paia di polli, versargli una piccola somma a titolo di “gravezza” (canone), quale riconoscimento d’interesse per il capitale che il proprietario immobilizza nel podere.
Religione e abitudini morali - Il contadino osserva come può le pratiche religiose. La domenica va alla parrocchia per ascoltare la messa; spesso ritorna per assistere ai vespri. Il riposo della domenica e delle altre feste d’obbligo è osservato quasi universalmente. Il solo lavoro che ci si permette consiste nelle cure del bestiame. Le feste più importanti dal punto di vista del riposo e degli esercizi di pietà sono il Natale, la Pasqua, le Rogazioni e il Corpus Domini. Quel giorno il contadino sparge i fiori raccolti nei campi per tutte le strade in cui passerà il santo Sacramento. … La donna sposata non dà mai del tu al marito. …(Paysan Métayer … op. cit.)

“… in particolar modo a Castrocaro … cercheresti invano una piazza ampia, una strada, non che ben selciata, almeno pulita, e delle stesse abitazioni il più gran numero troveresti mal distribuito e malsano (Terra del Sole non ha sanissime tutte le abitazioni … delle case poi sperse pel territorio comunale il maggior numero è in buone condizioni) … mancano quasi tutte di acquaio proprio e di latrine …. ove in un paio d’ambienti che pur servon da cucina, fienile e cenceria, trascina miseramente la vita una talora numerosa famiglia, avvolta in un’atmosfera densa, umida, buia, pregna di fumo e di fetide esalazioni … degli abitatori di certe povere casuccie … nella stanza del focolare … han quella sola ove riposare le membra stanche per lungo lavoro .. anche i piccoli caldanini pieni di bragia, de’ quali nell’inverno le nostre donne abusano smodatamente, ponendovi su i piedi e ricoprendoli colle sottane … allo schifoso costume che par qui radicato di far immondezze nelle strade e di gettarvi acque impure e la nociva detenzione nel perimetro del nostro paese di maiali, pecori e capre … la vagliatura de’ cereali che qui si fa nelle vie, ove per tal modo s’innalzano molesti nembi di polvere, e gli ammassamenti di terra e rottami, ne’ quali pur si corre pericolo d’inciampare … (Topografia Medica op. cit.)

Igene e servizi per la salute - I componenti della famiglia sono di costituzione molto robusta. Senza dubbio l’abitazione è un po’ stretta e il letamaio vi è troppo vicino …
Il contadino in generale non si cura molto della pulizia della persona né di quella degli abiti. Tuttavia le donne tengono la casa sempre pulita e la biancheria degli uomini molto linda. I contadini hanno una scarsa fiducia nella scienza del medico … Si dice generalmente che il contadino fa chiamare il medico quando sarebbe arrivato il momento di far venire il prete, ed è vero. Bisogna poi dire, che in caso di incidente, il contadino preferisce ricorrere agli individui che, essendo nati in certi giorni dell’anno, sono ritenuti possedere la virtù di guarire con alcuni segni le conseguenze di cadute, le bruciature, le ferite di ogni genere.
Lavori e industrie - Nella formula della mezzadria la famiglia risiede sul fondo stesso dove lavora. … Non è facile distinguere il lavoro dell’uomo da quello delle donne e dei bambini fuori di casa; basta tener conto dell’età e delle forze di ciascuno. Tutti i membri della famiglia lavorano nei campi e per i campi. Fin da giovani, i contadini iniziano la loro carriera, senza dubbio autonoma, ma spesso penosa, custodendo le bestie. Da uomini maturi essi impegnano le loro forze nei campi che fecondano con il sudore della loro fronte; fattosi vecchi, riprendono le occupazioni nelle quali avevano passato l’adolescenza, all’inizio della loro vita faticosa. Con tale sistema non si può certamente lamentare che i bambini, le donne e i vecchi restino inattivi in casa.
Chi non conosce la vita della campagna rimane sempre sorpreso nel vedere dei grandi buoi obbedire alla voce di un bambino di sette anni che li custodisce al pascolo …
Quanto al lavoro delle donne, esso consiste nello zappare, vangare, rastrellare, legare, aiutare a batter il grano al momento del raccolto; gli uomini raccolgono le foglie del gelso e le trasportano a casa; le donne curano i bachi da seta in tutte le fasi della loro evoluzione fino a che essi si trasformano in bozzoli; tocca pure a loro condurre le vacche e le pecore; ancora, fanno il formaggio, filano la lana …
Dal momento che la semente è affidata alla terra fino al giorno del raccolto il contadino resta occupato nel campo …. A seconda degli anni, la semina del frumento anticipa o ritarda; ma in linea di massima si può dire che essa termina con la festa dei Santi. Allora arriva l’inverno che copre tutto con il suo mantello spesso e bianco. Il contadino in questo periodo lavora nella casa, ripara o fa le calzature, restaura i mobili, esercita ogni genere di piccole industrie. Le donne filano e tessono il lino, la canapa, il cotone, la lana.
In Marzo si comincia a curare la vigna, si preparano i campi, si semina il mais, i “marzatelli” (le piante che debono esser seminate a marzo), i fagioli ecc. … Luglio arriva e il contadino comincia a raccoglie i frutti del suo lavoro: frumento, marzatelli, mais, frutta, uva (in ottobre) ecc. … In autunno egli vanga per seminare il mais: il suo lavoro nei campi termina quando tutto il terreno è seminato.
Industrie esercitate dalla famiglia – Ai lavori della coltivazione si affiancano le industrie accessorie come l’allevamento dei bachi da seta, e del bestiame, la filatura della lana, la fabbricazione del formaggio.
La produzione di cesti di vimini, di carriole ecc. rappresenta una serie di piccole industrie cui i contadini si dedicano quando il lavoro originario lascia loro tempo, specialmente di inverno.
Alimenti e pasti – La sobrietà costituisce il dato fondamentale del carattere e del comportamento del contadino . La polenta è la base della sua alimentazione. La farina di frumento è impegnata quasi unicamente nel periodo dei grandi lavori di mietitura e vendemmia. Il contadino allora ammazza qualche pollo, acquista un po’ di carne bianca, beve vino, fa qualche bisboccia. Fuori di queste occasioni, egli consuma carne solamente nelle feste solenni, come Natale e Pasqua. La polenta viene condita con lardo, cipolla e formaggio. I Più poveri la mangiano senza altri condimenti che il sale e l’aglio. Si fa pure, con la farina di granturco, una sorta di dolce che sia chiama "pieda", una schiacciata larga e sottile, composta di farina di mais e di frumento ben mescolate che si mette a cuocere su un’apposita lastra di pietra o di coccio. Verso la fine dell’autunno, i contadini più agiati sono soliti fare della <pieda", alimento pesante ma appetitoso, aggiungendovi un miscuglio di zucca cotta, di lardo, di cipolla e di spezie. Il piatto si chiama "tortelli sulla lastra"; lo si mangia soprattutto per Ognissanti.
Ci si serve della farina di frumento non soltanto per farne pane o zuppa, ma anche per ricavarne una pasta con acqua e uova, tirandone, con uno strumento detto "sciadur", delle sfoglie larghe e molto sottili che si tagliano per i differenti tipi di minestra; generalmente la si mangia con i fagioli; i più agiati la fanno cuocere in un brodo di carne. Il vino è generalmente prodotto con uva di seconda o terza qualità. Il migliore viene venduto e il ricavato serve per pagare i fornitori o per acquistare quanto occorre per confezionare calzature ed abiti. Generalmente li contadino fa quattro pasti al giorno…(Paysan Métayer … op. cit.)

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