venerdì 2 gennaio 2009

IL PROBLEMA DELLE CASE POPOLARI A ROCCA SAN CASCIANO

IL PROBLEMA DELLE CASE POPOLARI A ROCCA SAN CASCIANO
DOTT. PIO BERTINI – UFFICIALE SANITARIO
ROCCA S. CASCIANO 1909

La questione delle case popolari, cioè, la possibilità di fornire abitazioni sane ed econimoche alle calssi meno agiate, è diventata, specialmente negli ultimi tempi, di un’attualità imponente ed assurge all’importanza di un vero problema sociale.
… chi vive nei piccoli Comuni rurali non potrà non avvertire il grave disagio, in cui si trovano tutti i salariati (e in modo più speciale i poveri) nella ricerca delle abitazioni. …
Il problema, il quale assume l’importanza di una questione sociale, si presenta sotto un doppio aspetto, igenico ed economico. …

Nel caso di Rocca San Casciano … le condizioni delle case, adibite per abitazioni popolari, sono state indagate fino al 1906, su oltre 205 famiglie di operai, che rappresentano la quasi totalità del ceto operaio in questo Capoluogo.
I dati statistici poggiano su misure precise di ambienti, su informazioni assunte direttamente, su rilievi fatti sul luogo allo scopo di stabilire:
1) in quale proporzione il ceto operaio è addensato nelle attuali abitazioni, a prescindere dall’igene;
2) quali le condizioni geniche dell’abitato in genere;

Nel 1901, dal Censimento della Popolazione, a Rocca San Casciano risultano 4.576 residenti.
Rispetto al Censimento di vent’anni prima (1881), dal quale risultano residenti 3.829 individui, si evidenzia una crescita demografica di circa 750 unità, incremento del tutto eccezionale (+ 20 %) se confrontato con il censimento del decennio precedente (1871) che registra una popolazione di 3.548 unità con una crescita del 8% (+ 281 individui).
La relazione poi osserva “chi vive da qualche anno nei paesi della nostra Regione (Romagna-Toscana), avrà certamente osservato che, tutti gli anni, varie famiglie sono costrette ad abbandonare le campagne, dove erano occupate nei lavori di agricoltura, e si riservano nei centri abitati.
E sono sempre le famiglie più povere, obbligate ad abbandonare il podere, o per malattie, o per estrema miseria; comunque per essere insufficienti ai lavori agricoli.
Si direbbe quasi, che le nostre campagne tendono a liberarsi di tutte le famiglie meno produttive, degli individui, che non prestano lavoro utile.

Gli individui (n° 770) oggetto dell’indagine, appartenenti alla classe delle famiglie operaie, costituiscono il 18 % circa dell’intera popolazione residenti

A Rocca San Casciano le famiglie degli operai, sebbene sparse per quasi tutta l’area del centro abitato, sono tuttavia maggiormente raccolte in alcuni punti speciali.
Ve ne sono moltissime in Via G. Bruno, Via Mazzini (antico Buginello), nel Conventaccio, Via del Castellaccio, Bidolla, Piazza Poggi, Piazza del Mercato; ma ve ne sono ancora nella Piazza principale (Garibaldi) e Via Cairoli.
Solo la Via A. saffi si può dire composta di case, abitate, quasi esclusivamente, da famiglie agiate.
In genere, si tratta di vecchie costruzioni fatte senza alcun criterio tecnico-igenico, povere di aria e di luce, alle quali aggiunte posteriori (eseguite nei cortili, sui muri di appoggio) hanno arrecato maggior danno, privandole di quel poco d’aria e di luce, di cui prima godevano.
Questo incoveniente si è verificato specialmente nello spazio compreso tra Piazza garibaldi, Via G. Bruno e Via A. Saffi e nell’altro quadrato racchiuso fra Via Gerrazzi, Piazza del Mercato, Via del Talentone e Piazzetta Poggi.
Alcuni ambienti si trovano sotto il paino stradale (lato più basso di Via G. Bruno); un centro, dove dimorano moltissime famiglie operaie (il Conventaccio), è, come dice la parola, un ex Convento, composto di tante celle, ove sono ammassate intere famiglie. Questa specie di alveare umano è privo di un’entrata possibile, ma vi si accede per mezzo di un lungo corridoio oscuro, tortuoso – che sembra un tunnel.
Una sola casa operaia, la Bidolla, ha una disposizione di ambienti abbastanza spaziosi, discretamente arieggiati, indipendenti l’uno dall’altro, ma la mancata manutenzione e la poca nettezza la rende simile alle altre caratterizzate tutte dalla mancanza di riparazioni di una certa importanza e dal deterioramento continuo di pavimenti, pareti e soffitte.

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